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La sicurezza antincendio è un aspetto cruciale per qualsiasi azienda o struttura, e la normativa che la regola è fondamentale per garantire un ambiente di lavoro sicuro.

Uno degli strumenti più importanti in questo contesto è il Certificato di Prevenzione Incendi, spesso abbreviato in CPI, che ha subito significative modifiche nel corso degli anni.

In questo articolo, scopriremo cosa dice la normativa riguardo al Certificato di Prevenzione Incendi, in modo da offrire una panoramica completa delle regole che le aziende devono seguire per garantire la sicurezza antincendio.

La normativa del Certificato di Prevenzione Incendi

Per comprendere appieno cosa dice la normativa sul Certificato di Prevenzione Incendi, dobbiamo risalire alla normativa. Il primo riferimento significativo si trova nel D.Lgs. 8 marzo 2006, n. 139, che ha fornito una definizione completa del CPI e dei relativi procedimenti.

Inizialmente, prima del 2006, il CPI era rilasciato dal comandante dei Vigili del Fuoco territorialmente competente, al termine di un procedimento specifico descritto nel D.P.R. 12 gennaio 1998, n. 37. Questo certificato aveva una scadenza e il suo destinatario era il titolare dell’attività soggetta ai controlli di prevenzione incendi.

Le modifiche al CPI

Tuttavia, uno dei punti di svolta nella normativa è avvenuto con l’entrata in vigore del D.P.R. 1° agosto 2011, n. 151, che ha introdotto la Segnalazione Certificata di Inizio Attività, nota come SCIA. Questo ha comportato una profonda modifica del CPI, che ha in pratica cessato di esistere come provvedimento amministrativo autorizzatorio.

La principale modifica introdotta dal D.P.R. 151/2011 è stata l’abolizione del periodo di validità del CPI. Il regolamento del 2011 ha invece integrato la disciplina sui procedimenti di prevenzione incendi con la SCIA, introdotta con la revisione dell’art. 19 della legge n. 241 del 1990.

Cosa dice la normativa oggi

La disciplina della sicurezza antincendio è oggi regolata principalmente dalla normativa relativa alla SCIA. Questo significa che il CPI, come lo conoscevamo in passato, è stato sostituito da un approccio più moderno e snodato. La SCIA semplifica il processo per le aziende, consentendo loro di segnalare e iniziare le attività senza la necessità di un certificato separato.

La normativa relativa alla SCIA e alla prevenzione incendi è dettagliata in vari documenti legislativi, tra cui il D.Lgs. 8 marzo 2006, n. 139, il D.P.R. 1° agosto 2011, n. 151, e il D.Lgs. 126 del 2016.

Chi rilascia il certificato antincendio?

In questo nuovo contesto normativo, il CPI tradizionale non viene più rilasciato. Tuttavia, la responsabilità per la sicurezza antincendio è condivisa tra l’azienda stessa e le autorità competenti. Le aziende devono rispettare rigorosamente i requisiti di prevenzione incendi previsti dalla normativa e sono soggette a controlli regolari per garantirne il rispetto.

È importante sottolineare che la consulenza di esperti in sicurezza aziendale, come Geco Pesaro, è fondamentale per aiutare le aziende a comprendere e rispettare la normativa sulla prevenzione incendi. Un nostro consulente esperto può svolgere una valutazione completa dei rischi, identificare le misure di sicurezza necessarie e guidare le aziende nel rispetto delle leggi vigenti.

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